Il 10 aprile 2019 è giunta a conclusione l’aperta ostilità che vedeva coinvolte le grandi del diritto d’autore: da un lato Siae, con il suo secolare monopolio, e dall’altro lato Soundreef, fondata nel 2011 a Londra dagli italiani Davide Atri e Francesco Danieli, con l’associazione Lea (Liberi autori ed editori) che riscuote per Soundreef i compensi sul territorio italiano.
Le due società, a seguito dell’accordo raggiunto, rinunceranno a tutte le cause pendenti ed entro il 30 giugno 2019 si impegneranno a modificare i propri Statuti, i regolamenti e la modulistica introducendo le novità previste dall’intesa.
Come si può leggere dal comunicato stampa presente sul sito di Soundreef, questo accordo «mira, fermo restando il rapporto di concorrenza tra le parti, a garantire il buon funzionamento del mercato nell’interesse innanzitutto dei titolari dei diritti d’autore nonché degli utilizzatori».
Inoltre, Siae si impegna a riconoscere sia la legittimità di Lea a raccogliere i diritti d’autore, per conto di Soundreef Ltd e i suoi iscritti diretti, sia il bisogno di una licenza integrativa Siae-Lea per gli utilizzatori di musica italiani nel caso venga suonato un repertorio non della Siae.
«Ciascun ente di intermediazione dei diritti d’autore» continua il comunicato «amministrerà esclusivamente la quota parte dei diritti d’autore a esso affidato in gestione dal titolare dei diritti con esclusione dell’applicazione di qualsivoglia regola sulla comunione dei diritti sulla singola opera e a prescindere da qualsivoglia eventuale intesa tra editori e autori»
In definitiva, da adesso ci sarà un vero mercato in cui autori ed editori potranno finalmente avere libertà di scelta.